La scena di Seattle non si limitava a quei 4-5 gruppi strafamosi, ma sotto la superficie si agitava un fermento tra cui spiccavano gruppi come i TAD, che non ottennero il meritato successo per una serie infinita di sfortunati accidenti.
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Rutti, birre sgasate, motoseghe e cacca nel bosco: speciale TAD
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Rivoglio il mio elefante: speciale Bull Elephant
Di loro non si sa nulla, tranne che sono inglesi e hanno scritto due album difficilmente inquadrabili con un concept assurdo che parla di nazisti, elefanti resuscitati ed eserciti di zombi: signore e signori, i Bull Elephant.
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Lo speciale sul thrash metal giapponese che vi manderà il sushi di traverso
Un viaggio allucinante tra riff copiati pari pari dai classici del genere, bizzarri look gothic-glam e improbabili copertine disegnate da emuli nipponici di Ed Repka.
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Collage, wrestling e violenza sonora: la storia dei Nasty Savage
Ripercorriamo la carriera di uno dei gruppi più concettualmente estremi ed esagerati degli anni ‘80.
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Italia oscura: speciale ALTAR OF PERVERSION
Un lungo e dettagliato speciale su una gemma del black metal italiano fin troppo sottovalutata.
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Lasciamo in pace i PARADISE LOST, condannati a scontentare
La storia dei Paradise Lost è segnata dalla progressiva conversione dei detrattori e dalla puntuale rivalutazione di album che all'epoca passarono quasi inosservati.
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Il mio ricordo di due tizi usciti per sbaglio dagli Helloween
Ascesa e caduta di di Roland Grapow ed Uli Kusch, dall'entrata negli Helloween alla fondazione dei Masterplan fino all'inevitabile declino.
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Skeletor death metal: speciale SENTIENT HORROR
I Sentient Horror sono autori di un death metal veloce, potente e di classica scuola svedese. Stefano Mazza illustra la loro carriera dal 2016 fino ad oggi.
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Pratica guida per orientarsi nella discografia dei VINTERRIKET
Tra black metal e dark ambient, i Vinterriket hanno pubblicato oltre 70 titoli in più di vent'anni. Griffar prova a fare ordine nella sterminata produzione della one man band tedesca.
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Una retrospettiva sui SELVHAT
Riscopriamo l'opera di quella che apparve come una delle più fulgide promesse del depressive black metal prima della tragica fine, nel 2009, del leader Steingrim Torson, ucciso con un colpo di pistola da un compagno di rituali.
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Gli ultimi vent’anni di Billy Corgan: Road to ATUM 2023
Che cosa ha fatto Billy Corgan per tutto questo tempo? Un fan terminale degli Smashing Pumpkins si fa il sangue amaro con questo riassunto delle puntate precedenti.
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Facciamo un po’ d’ordine con la discografia dei Trhä
I Trhä sono uno dei nomi più interessanti del black sperimentale odierno, ma in tre anni hanno prodotto quasi venti uscite. Qui Griffar fa un riepilogo generale della situazione.
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Lars Ulrich era l’ultimo dei problemi di St. Anger
Le ironie su quanto Ulrich suoni male sono stucchevoli. Domandatevi semmai perché, sulle riviste, dominasse le classifiche dei lettori. Sempre al servizio della canzone, è stato un genio proprio in virtù dei suoi limiti. La parola al Belardi.
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Quando i SEPULTURA erano in cima al mondo: trent’anni di Chaos A.D.
All'epoca i brasiliani venivano intervistati pure da Tv Sorrisi e Canzoni. Nessun gruppo così estremo avrebbe più raggiunto un simile successo mainstream, nemmeno gli Slipknot. Uno splendido giocattolo destinato a rompersi in pochi anni.
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Non-musica proveniente da non-mondi occulti: gli Ar’lyxkq’wr
Un gruppo che ha fatto del parossismo estremo la propria ragion d'essere, un caos primordiale in cui anche il concetto stesso di musica sembra perdere di senso.
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Cosa bolle (e bolliva) nel pentolone del thrash norvegese
Il sottobosco norvegese fa contenta quella frangia di thrasher che apprezza un suono contaminato dal metal estremo. Oggi ci sfondiamo i timpani con Sovereign, Nekromantheon, Deathhammer, Condor, Töxik Death e Sepulcher.
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Coloro che non appartengono a Gesù: secondo speciale sul thrash brasiliano
Belardi torna a ravanare nei bassifondi della scena verdeoro. Oggi si parla di Andralls, Hammurabi, Executer, Korzus, Lobotomia e gli storici Mutilator.
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Pensavo fosse la fine, o forse il 4 di luglio. Trent’anni di Superunknown
Doverosa celebrazione di un disco infinito, che ha cambiato la vita a molti di noi. Un album splendido che però non splende. Anzi, assorbe la luce. Una voragine senza speranza dove c'è morte ovunque.
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La pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno #1: OLIM
La nuova rubrica di Griffar dedita all'approfondimento dei nomi più oscuri e stravaganti dell'underground black metal. Partiamo da una bucolica e boreale one man band canadese.
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La pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno #2: SOLBRUD
Questa volta Griffar ripercorre la storia di un gruppo danese scioltosi da poco, che nei suoi 15 anni di esistenza aveva sviluppato una forma di black metal atmosferico molto elaborata e personale.
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